Il territorio e la sua storia
Prima della risaia, in tempi storici, ancora nel diciottesimo e diciannovesimo secolo, l’intero comprensorio era caratterizzato da terreni paludosi che si inondavano in occasione delle periodiche piene dei fiumi, allora scarsamente o per nulla arginati. La “grande palude” era solcata dal Canale Navile, il naviglio proveniente da Bologna, che rappresentava una delle arterie di trasporto delle merci e attraverso il quale si poteva raggiungere Ferrara.
Terminata l’attività risicola il paesaggio agrario fu sostituito dalle coltivazioni asciutte come frumento, barbabietola, mais e altre meno caratterizzanti il territorio, anche se in alcuni punti permangono i segni del passaggio storico a riso: gli argini delle piane allagate, i canali e i manufatti di adduzione dell’acqua.
Gli anni novanta hanno visto una piccola ma sostanziale rivoluzione di questo paesaggio a monocolture, grazie all’erogazione di contributi comunitari nel 1998 quello che era un anonimo triangolo di campi è stato trasformato nell’area naturale che oggi conosciamo, attraverso interventi di ripristino degli ambienti naturali tipici della pianura. Questi interventi hanno permesso di ampliare e collegare tra loro i relitti ed i piccoli frammenti di boschi, pioppeti abbandonati e ultime siepi sopravissute alle monocolture. Intorno a questi elementi sono stati piantati nuovi boschi e siepi e nella parte centrale del comprensorio è stata scavata la grande zona umida che caratterizza l’area dell’Ex Risaia. L’insieme degli interventi ha interessato più di 35 ettari di pianura in aree di proprietà del Comune di Bentivoglio, a cui si sono aggiunti altri ripristini ambientali, realizzati dai privati confinanti, facendo di questo complesso un’ampia zona ricca di biodiversità ed elementi naturali.